Vibonati
Vibonati. a 110 mt. s.l.m., con una superficie di 2.034 ettari, ha 3.135 abitanti. La tradizione gastronomica è legata alla lavorazione delle carni suine; le mani esperte delle massaie locali le trasformano in "soppressate""sauzicchie" e "capicuolli" profumatissimi e delicati. Di particolare pregio è inoltre la produzione del caciocavallo silano D.O.P, del fico bianco del Cilento e dell'olio extra vergine di oliva. Numerose le manifestazioni religiose come la festa di Sant'Antonio Abate, Patrono del paese, che ha luogo il 17 gennaio o quella dedicata a Santa Maria di Porto Salvo, a Villammare, onorata la seconda domenica di agosto, quando una processione conduce a mare una statua della Vergine. Il paese, che sorge sull'antico villaggio lucano Vibo ad Siccam, dopo essere stato a lungo dominio dei Normanni e dopo le devastazioni delle invasioni barbariche, passò nelle mani di numerosi feudatari durante il Medioevo. Dopo la fine del Feudalesimo, il paese si trovò al centro dei sanguinosi moti del Cilento del 1848, e il 3 settembre 1860 ospitò Giuseppe Garibaldi, come ricorda una lapide di casa De Nicolelis. La sua frazione Villammare, che si estende sulla costa, è una rinomata località balneare, apprezzata dal turismo subacqueo per gli stupendi fondali marini. Da visitare la Torre Petrosa, costruita dai saraceni, la Chiesa di Sant'Agostino Abate, il Palazzo Bello, la Fontana Monumentale e il Convento di San Francesco.